MUSICA A SCUOLA

di Francesco Scoditti

Un’orchestra di ragazzi in un cantiere, distribuita sui ponteggi…niente di strano…. un Cantiere-evento, geniale iniziativa della Fondazione Dioguardi che ha trasformato un cantiere edile al centro di Bari in uno spazio di arte, di conoscenza, di sapienza registica e di spettacolo.

Così trapani, martelli, cacciaviti sono stati sostituiti dagli strumenti dei giovani componenti dell’orchestra del Liceo Musicale Cirillo, dotati di tute, guanti e caschi di protezione, un po’ spaventati, ma entusiasti.

Educare non è riempire un secchio ma accendere un fuoco, diceva il poeta William Yeats, riferendosi a Plutarco. Così è nato un percorso didattico forse stravagante, sicuramente originale, che ancora una volta ha avuto come punti di riferimento l’Arte e in particolare la Musica: perché l’obiettivo è raccontare quotidianamente la bellezza dei suoni, strumentali e vocali, per generare e risvegliare il fuoco artistico dentro ogni allievo.

La Scuola diventa quindi un luogo creativo da progettare, dove i ragazzi non solo stiano bene e si sentano accolti, ma possano creare, esprimersi, partecipare, comunicare e interagire, vivano gli spazi, anche inusuali, come un luogo di condivisione, di allegria, di sintonia tra prove e concerto, dove sbizzarrirsi con attività basate su un progetto coinvolgente, ciascuno secondo il suo talento, purché si stia bene.

Due anni di Pandemia: è stato difficile, ci sono stati momenti duri, bui, dove perdere la speranza poteva essere la conseguenza ineluttabile: eppure bisognava mantenere lo sguardo oltre e vedere un possibile futuro, ancora di Musica.

Ora finalmente, se pur con le dovute cautele, si può tornare a quell’approccio educativo e pedagogico che sceglie l’Arte come ingrediente fondamentale per liberare l’energia creativa di ogni alunno, connettendo nella pratica orchestrale il proprio corpo e il proprio mondo interiore con gli altri e con la realtà esterna.

Incontro, condivisione, apprendimento e relazione: la Musica d’Insieme, anche se praticata sulle impalcature di un cantiere, sviluppa l’attenzione all’altro, l’ascolto di sé, la motivazione a progredire verso un obiettivo, l’uso del corpo e la libertà di prendersi i propri tempi e spazi espressivi. Ora più che mai è dovere del docente incoraggiare ognuno di questi aspetti nei nostri allievi e far comprendere quanto questo sia importante a tutta la comunità scolastica che ci circonda.

Perché il nostro scopo, come artisti educatori, è quello di dare ad ogni giovane individuo la possibilità di creare ed esprimersi attraverso canali didattici che lascino spazio alle emozioni, al pensiero e all’immaginazione: dare suono e voce a quello che ciascuno è intimamente, poterlo conoscere e condividere credendo nell’importanza fondamentale dell’unicità di ciascuno.

La scuola diventa quindi un luogo che si associa alla parola PARTECIPARE, per cui il ragazzo può, al termine del percorso scolastico, affermare: ci sono stato attivamente su quei ponteggi, mi sono messo in gioco senza ritirarmi, ho scoperto il mio potenziale, ho trovato la bellezza ed eleganza del suono e dello stare bene in esso.